50 Giochi che hanno cambiato il gioco: Yahtzee

Yahtzee
di Edwin S. Lowe
(1956)

Per parlare di Yahtzee è opportuno menzionare, prima, un gioco assai popolare in Italia: la Tombola. Come molti sanno, la Tombola nacque nel 1700 come versione “casalinga” del Lotto, la celebre lotteria italiana nata a metà del 1500. Ma perché parliamo della Tombola, che eccezion fatta per la sua variante “natalizia” è sostanzialmente un gioco d’azzardo? Perché la nostra storia inizia nel 1929, quando Edwin Lowe, un venditore di giocattoli polacco di origini ebraiche ed espatriato in America all’età di 18 anni, si fermò a Jacksonville durante un piccolo festival locale.

Qui trovò un gruppo di persone che sta giocando a Tombola. Il gioco della Tombola, soprattutto a causa delle varie ondate migratorie degli italiani, ha molte varianti sparse per il mondo: in quel paese il gioco veniva chiamato Beano (da bean, fagiolo). Lowe vide il gioco e pensò di riproporlo ai suoi amici, che lo apprezzarono tantissimo; la leggenda vuole che fu proprio uno degli amici ad esclamare, in occasione di una vittoria, quel “Bingo!” che darà successivamente il nome al gioco.

Lowe decise di commercializzare il gioco. Come abbiamo visto, la situazione dei brevetti in America in quel periodo era abbastanza selvaggia, per cui Lowe ignorò tranquillamente tutti i brevetti pre-esistenti e registrò il suo Bingo, immettendolo sul mercato negli anni ’30 e ottenendo un successo immediato. Grazie al Bingo, la cui storia editoriale ci interessa poco dato che diventerà una sorta di gioco d’azzardo in breve tempo, Lowe fece una piccola fortuna e si mise in proprio. Con l’arrivo della guerra, la sua azienda si concentrò nella produzione di scacchi e dama tascabili, che ebbero un discreto successo soprattutto nel personale dell’esercito americano; subito dopo la guerra, invece, iniziò a produrre giocattoli in plastica e riproduzioni dei giochi da casinò per famiglie.

Nel 1956 Lowe, che era un produttore di giocattoli piuttosto conosciuto, venne avvicinato da una coppia di canadesi (di cui ancora oggi s’ignora il nome). I due coniugi, decisamente benestanti, avevano inventato un gioco di dadi per giocare sul loro yacht e volevano che Lowe gliene producesse alcune copie per regalarle agli amici. Lowe provò lo Yacht Game e, un po’ come quando vide per la prima volta il Beano, ebbe una folgorazione: il gioco poteva funzionare a livello commerciale.

Il gioco è davvero molto semplice: ogni giocatore ha cinque dadi e uno schema su cui sono riportate diverse combinazioni di numeri. Ad ogni turno il giocatore può lanciare i dadi fino tre volte, scegliendo di volta in volta quali dadi tenere e quali rilanciare al fine di ottenere una delle combinazioni dello schema, che forniscono punti variabili; al termine dei tre lanci, il giocatore deve obbligatoriamente segnare un punteggio in una casella libera dello schema (se ciò non è possibile il giocatore segnerà zero punti in una casella libera).

In realtà i due coniugi canadesi non è che avessero inventato chissà che. Giochi di questo tipo esistevano già in diverse varianti di pubblico dominio, come i Poker Dice, il Cheerio e il Generala. Non è neanche sicuro che lo Yacht Game fosse un’idea originale dei due amici di Lowe, ma dato che non c’era nessun brevetto la cosa non costituì un problema per l’imprenditore polacco. Ma, commercializzando il gioco nel 1956, Lowe immise sul mercato il gioco che ha reso popolare la dinamica del push your luck: di fronte a dei risultati ottenibili, il giocatore deve decidere quanto rischiare (in questo caso ritirando o meno i dadi) nella speranza di ottenere i risultati migliori. Si tratta di un sistema di gioco molto intrigante, perché a fronte di un meccanismo di gioco molto semplice (tira i dadi, ritirali e segna un risultato) si innesca un sistema di scelte basate sulla gestione del rischio decisamente coinvolgente che è stato ripreso in innumerevoli varianti nei giochi a venire.

Lowe, dunque, comprò i diritti del gioco dai due canadesi e rinominò il gioco in “Yahtzee”, parola che nelle regole identifica il lancio di cinque dadi uguali, ossia il punteggio massimo ottenibile in un turno all’interno del gioco. In realtà, le cose all’inizio non andarono benissimo a Lowe: le sue campagne pubblicitarie non riuscivano a rendere l’idea del gioco e lo Yahtzee faticava a prendere piede. Pensando che i punti di forza del gioco potessero essere compresi soltanto giocandolo, Lowe decise allora di dirottare i soldi delle campagne sui giornali in giornate di gioco, in modo da far provare Yahtzee a più persone possibile affidandosi poi al passaparola fra i giocatori. L’idea si rivelò vincente, e nel giro di pochi anni la popolarità del gioco crebbe esponenzialmente, permettendo a Lowe di vendere milioni di copie in giro per il mondo in pochi anni. Oltre ad aver reso popolare il push your luck, insomma, Lowe fu forse il primo ad usare in modo efficiente il concetto di “dimostrazione”, basandosi sul principio che far provare materialmente un gioco a qualcuno sia un’ottima iniziativa complementare alla pubblicità e che, anzi, in alcuni casi sia ancora più efficace.

Ma tutte le grandi aziende di giochi dell’epoca stavano a guardare, mentre Lowe macinava soldi con cinque dadi e qualche foglio di carta? Ovviamente no. Nel 1973 Lowe ricevette un’offerta da una nostra vecchia conoscenza, la Milton Bradley. Lowe aveva passato i sessant’anni e accumulato una fortuna, per cui decise di farla finita con dadi e pedine e cedette l’intera società al colosso del gioco da tavolo per un’altra discreta montagna di soldi.

Attualmente Yahtzee è gestito da Hasbro (che ha acquisito la Milton Bradley nel 1984) e vende circa cinquanta milioni di copie l’anno senza contare le varianti su smartphone e computer, e il sistema di lanci e rilanci è utilizzato regolarmente in un numero enorme di giochi da tavolo moderni. Il gioco ha anche ispirato due show televisivi, Spin-Off nel 1975 e Yahtzee nel 1988, ma nessuno dei due ha avuto particolare fortuna; hanno invece avuto un discreto successo tutte le sue incarnazioni digitali, inclusa la prima – Yahtzee Digital – realizzata da Hasbro Interactive nel 1996.

NEXT: RISK!

3 thoughts on “50 Giochi che hanno cambiato il gioco: Yahtzee

    1. Yep. Push Your Luck è la dinamica (di questo e di altri giochi anche con meccaniche diverse), Roll and Write la meccanica specifica (so che lo sai, lo dico per chi passa per caso 😀 )

Leave a comment