50 Giochi che hanno cambiato il gioco: Super Farmer

Super Farmer, di Karol Borsuk
(1943)

A seguito del successo di Monopoly, il settore ebbe un notevole impulso: negli anni ’40 diverse aziende nacquero in America, spesso passando dalla produzione di materiali per la scuola a giochi e giocattoli, come successe alla Hassenfeld Brothers. Ricordatevi questo nome, perché tornerà alla ribalta in uno dei prossimi capitoli. Ma torniamo a noi: abbiamo visto come Monopoly fosse diventato un fenomeno di massa durante una pesante crisi economica; anche il gioco di cui parleremo adesso ha avuto un’origine decisamente particolare e per giunta in una situazione ancora più drammatica: la seconda guerra mondiale.

Nel 1939 la Germania nazista occupò la Polonia. Fra le molte tragiche conseguenze di quest’invasione ci fu anche la chiusura parte dei nazisti dell’Università di Varsavia. Qui lavorava un brillante professore di matematica, Karol Borsuk. Questi, ormai disoccupato, decise di creare insieme alla moglie Zofia un gioco da tavolo per racimolare qualche soldo: il prodotto del loro ingegno, inizialmente chiamato Animal Herding, avrà una storia parecchio avventurosa e diventerà in seguito Super Farmer, uno dei giochi per famiglie più apprezzati al mondo.

Il gioco ideato da Borsuk venne venduto dapprima a una ristretta cerchia di conoscenti, un po’ com’era successo a The Landlord’s Game di Elizabeth Magie. Da qui, grazie al passaparola, ebbe un improvviso successo nella Varsavia occupata; divenne molto popolare, permettendo a molte famiglie polacche a passare le serate durante l’occupazione e ai loro figli di ripassare un po’ di regole matematiche… senza accorgersene.

Il gioco, infatti, funziona così: ogni giocatore ha una plancia su cui accumula conigli, pecore, maiali, mucche e cavalli. Lo scopo del gioco è avere almeno un animale per tipo partendo soltanto con un coniglio. Durante ogni turno i giocatori lanciano due dadi a dodici facce su cui sono disegnati diversi animali; per ogni coppia di animali che ottengono sommando il risultato dei dadi e gli animali già in loro possesso ottengono un animale dello stesso tipo: in pratica, se io ho un coniglio e uno dei due dadi mostra un coniglio, otterrò immediatamente un nuovo coniglio.

Per far progredire la fattoria, però, non è sufficiente la fortuna coi dadi; gli animali potranno infatti essere venduti per comprarne di più grossi: sei conigli per una pecora, due pecore per un maiale, tre maiali per una mucca, e così via. Avrete già intuito come questo porti i giocatori a fare dei semplici calcoli matematici per formare le coppie e scambiare gli animali in modo efficiente, ma grazie all’uso di dadi su cui non compaiono numeri, ma animali, la sensazione è quella di “giocare alla fattoria”, non certo quella di fare pratica con moltiplicazioni e divisioni.

Nell’agosto 1944 l’esercito polacco, coadiuvato dalla resistenza del paese, tentò di riprendersi Varsavia combattendo contro gli invasori tedeschi nella speranza di ricevere il supporto dell’armata sovietica che, si diceva, stava marciando sulla città. Purtroppo le truppe russe non arrivarono, la superiorità tedesca si dimostrò schiacciante e la rivolta diventò ben presto un massacro: a ottobre la sommossa era miseramente fallita e i nazisti si vendicarono devastando la città e dando alle fiamme interi quartieri. Le famiglie polacche divennero oggetto di feroci rappresaglie: i Borsuk riuscirono rocambolescamente a salvarsi, ma lasciarono ovviamente indietro tutte le copie del loro gioco.

Solo nel gennaio del 1945 l’Armata Rossa arrivò nella capitale, ormai abbandonata dai tedeschi e ridotta in macerie. Animal Herding sembrava ormai un ricordo, ma qualche copia era sopravvissuta. Alcune copie furono ritrovate e recapitate a Borsuk; Animal Herding, col nuovo nome Super Farmer (Have You Herd? nell’edizione americana) venne di nuovo immesso in circolazione diventando ben presto un successo internazionale.

Nel corso degli anni, il gioco è stato commercializzato in diverse versioni, alcune più economiche ed altre più prestigiose. La popolarità maggiore, però, è stata sicuramente raggiunta con l’edizione del 2007, edita da GRANNA in Polonia (e, fra gli altri, da Red Glove in Italia): in questa edizione, impreziosita dalle illustrazioni del famoso disegnatore polacco Piotr Socha, l’esperienza di gioco è arricchita da materiali di ottimo livello e, soprattutto, dalla presenza di gradevoli miniature per i cani (grande e piccolo), che – insieme ai grandi dadi a dodici facce con le icone degli animali – costituiscono un elemento estremamente accattivante agli occhi dei giovani giocatori.

Il successo di Super Farmer deve comunque essere ricercato principalmente nell’applicazione del principio “imparare divertendosi”. Le moderne teorie di game design c’insegnano che giocando si acquisiscono in modo naturale abilità e competenze, sebbene queste non siano automaticamente di tipo scolastico o educativo (si pensi ai videogiochi action, in sicuramente migliorano riflessi e velocità di escecuzione di sequenze di comandi complessi, ma non necessariamente si acquistano o si fanno progredire abilità strategiche o cognitive). Nel caso di Super Farmer, invece, la componente volta ad assimilare semplici concetti matematici è tanto lampante nei risultati quanto abilmente “nascosta” nel gameplay, che grazie a un sistema di gioco semplice ed intuitivo e a un tema “costruttivo” è particolarmente apprezzato dalle famiglie con bambini.

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