50 Giochi che hanno cambiato il gioco: L’Allegro Chirurgo

L’Allegro Chirurgo
di John Spinello
(1964)

L’Allegro Chirurgo, meglio noto oltreoceano come Operation, è un popolarissimo gioco di destrezza basato su un meccanismo elettronico. La plancia di gioco, che rappresenta un paziente (e più precisamente un clown, Cavity Sam, anche se esistono varianti con altri personaggi) in procinto di essere operato, permette l’inserimento al suo interno di piccoli pezzi di plastica. Il compito dei giocatori sarà quello di estrarre questi oggetti assortiti surreali e ironici dal corpo del pagliaccio usando un paio di pinzette ed evitando di toccare accidentalmente i bordi delle fessure che permettono – con parecchie difficoltà – di raggiungere gli obiettivi.

Il tipo di “operazione” da svolgere è indicato da delle carte: le carte Medico, generiche, permettono di provare a togliere uno specifico “pezzo” dall’interno del clown Sam fornendo punti in caso di successo, mentre quelle Specialista, di valore più alto rispetto alle carte Medico, permettono di subentrare a un “collega” qualora questi fallisse nel tipo di operazione indicata sulla carta. Ogni oggetto ha una forma diversa e, fra questi, è presente anche un elastico che dovrà essere “agganciato” a due pioli (spazio angusto permettendo), allo scopo di avere difficoltà variabili a seconda delle operazioni e del pezzo coinvolto. Appena si esauriscono le carte Medico il gioco finisce e, semplicemente, vince il giocatore che ha guadagnato più punti (qui identificati dai “soldi”).

Il gioco venne inventato nel 1964 da John Spinello, uno studente di design industriale che lo realizzò inizialmente come progetto scolastico. Il prototipo aveva tutt’altro tema: si chiamava “Death Valley” e consisteva nell’usare un sondino metallico che, opportunamente manovrato all’interno di percorsi, fessure e fori su un supporto metallico, consentva di superare prove di “sopravvivenza”. Non c’erano oggetti da recuperare ma c’era lo stesso principio di usare una sorta di “attrezzo” in vari modi per ottenere punti, su un supporto che – se toccato – emetteva un sonoro e stridente ronzio. Non c’era il naso rosso, anche perché non c’erano molti clown della Valle della Morte, ma il succo era quello.

Spinello vendette i diritti del gioco a Marvin Glass, progettista di giocattoli, per 500 dollari (all’epoca una cifra pari a circa 4000 dollari di adesso) e la promessa di un posto di lavoro. Marvin Glass, che con la sua Marvin Glass and Associates aveva già dato vita a diversi giocattoli di successo, s’innamorò dell’idea e realizzo il primo Allegro Chirurgo e ne vendette i diritti alla Milton Bradley nel 1964. L’idea di un gioco da tavolo di destrezza o con componenti “meccaniche” non era certo originalissima, la stessa azienda di Glass aveva già dato alla luce giochi come King of the Hill. basato su biglie e un sistema di scivoli nascosti e Mouse Trap, in cui i giocatori realizzano una complessa “trappola alla Tom e Jerry” basata su principi fisici, ma in questo caso veniva usata una componente elettronica. Il successo del gioco fu enorme (adesso il marchio è passato ad Hasbro e il valore del franchise è stimato intorno al 40 milioni di dollari).

Sul gameplay c’è poco da dire, L’Allegro Chirurgo è probabilmente il più famoso gioco in scatola di destrezza del mondo insieme a Jenga (1983) e Gino Pilotino (1992). Come molti giochi di questo tipo, l’esperienza di gioco è strettamente legata alla fisicità delle azioni e le meccaniche sono semplicissime, costruite saldamente attorno alla meccanica “fisica” che rimane l’elemento principale. In questo caso, in particolare, a decretarne il successo fu probabilmente il mix fra tema originale e umoristico, il gameplay “leggero” basato su coordinazione occhio-mano e polsi fermi, e ovviamente l’utilizzo della componente elettronica, novità pressoché assoluta per un gioco in scatola dell’epoca.

Purtroppo per Spinello, il lavoro offerto da Glass non arrivò mai. L’autore dell’Allegro Chirurgo, pur rivendicando sempre la paternità dell’idea, non ha mai ricevuto royalties. Proprio per ragioni economiche l’uomo balzò all’onore delle cronache nel 2015, quando ammise di essere in difficoltà nel reperire il denaro necessario a una costosa operazione dentistica non coperta dalla sua assicurazione, cosa che portò due suoi amici, Tim Walsh e Peggy Brown (entrambi operanti nel settore ludico), a creare una campagna di solidarietà per pagargli le cure. Al di là del successo della campagna, che raccolse oltre 30.000 dollari (cinquemila più del necessario), un aiuto sostanzioso all’uomo arrivò da Hasbro: la casa editrice, ormai in possesso da anni dei diritti del gioco e a conoscenza della storia di John, decise di comprare dall’uomo il prototipo originale di Operation a una cifra che non conosciamo, ma che venne giudicata più che congrua dallo stesso inventore del gioco.

Dell’Allegro Chirurgo esistono molte versioni, anche se nessuna supera in popolarità e vendite l’originale. Oltre a varie versioni su licenza, che includono l’edizione Star Wars con BB8, quella dei Simpson, quella di Rick & Morty e quelle di molti film d’animazione, esiste anche una versione “neurochirurgo” (Operation: Brain Surgery) che permette di “operare” una testa, alcune versioni per bambini (la più famosa è probabilmente “My First Operation“, in cui si “opera” un maialino), versioni trasportabili e un gioco di carte – Shuffle Operation – che usa una dinamica di push your luck per simulare senza “elettronica” il brivido dell’operazione su Cavity Sam (ma no, secondo me non è la stessa cosa senza il BWAAANG!).

Infine, una curiosità: il gioco ideato da Spinello e sviluppato da Glass ha anche “ispirato” una vera tecnica usata in chirurgia. Infatti Andrew Goldstone, che da giovane aveva giocato innumerevoli volte a L’Allegro Chirurgo, ha ideato nel 1991 una tecnica per proteggere le corde vocali durante le operazioni alla tiroide che funziona in modo analogo al “buzzer” di Operation. Dato che le corde vocali sono vicine al tubo che viene inserito per far respirare il paziente durante l’anestesia, Goldstone ha applicato un elettrodo al tubo che emette un ronzio quando il bisturi si avvicina troppo (rischiando di lesionare le corde vocali). Goldstone ha dichiarato che quando il figlio gli disse “ehi, papà, hai re-inventato l’Allegro Chirurgo!” si rese conto che probabilmente il gioco a tema medico lo aveva ispirato, anche se solo inconsciamente, mentre cercava una soluzione per limitare i danni accidentali alle corde vocali durante gli interventi alla tiroide. Nel caso della procedura di Goldstone, però, il naso del paziente non si illumina.

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